Impianto di messa a terra: novità legislative

2022-06-04 02:51:37 By : Ms. Emily Wu

Gli impianti a servizio delle costruzioni destinate ad uso abitativo sono necessari per lo svolgimento di tutte le attività al loro interno. I principali impianti sono quelli idraulici, elettrici a bassa tensione e fognari, unitamente a quelli di adduzione del gas, con i quali vengono serviti il gli spazi condominiali e le singole unità abitative.

Affinché tali impianti possano svolgere al meglio la loro funzione, è necessario predisporre un piano di manutenzione adeguato, che preveda controlli periodici, al fine di prevenire eventuali guasti con conseguenti disservizi. La manutenzione dell'impianto elettrico, in particolare, riveste una grande importanza per l'incolumità dell'utenza, in virtù della maggiore possibilità di arrecare gravi danni a persone e cose qualora non si provveda in merito. Ciò consegue alla immediatezza con cui il danno a persone e cose si concretizza, dal momento in cui si manifesta il problema. Mi spiego meglio con un esempio. Una perdita idrica, se fuori traccia, è facilmente localizzabile e riparabile senza danni particolari, stessa cosa se l'impianto è sotto traccia; mentre, un impianto elettrico privo dei dispositivi di sicurezza previsti dalla legge, come salvavita o impianto di messa a terra, può provocare immediatamente un danno a chi venga in contatto con una parte metallica non isolata.

Tale rischio diventa ancora più consistente, nel momento in cui la sovratensione improvvisa sopraggiunge in seguito a un evento particolare come la caduta di un fulmine. Proprio per questa particolare pericolosità, tali impianti, unitamente a quelli di alimentazione del gas, sono sottoposti a normative più severe le quali giustamente impongono regole ben precise per la progettazione, collaudo e manutenzione degli impianti in questione. Relativamente agli impianti elettrici, occorre dire subito che il Comitato Elettrotecnico Italiano meglio conosciuto come CEI, all'interno delle norme in materia ha posto particolare attenzione agli impianti di terra. Generalmente si tende a considerare l'impianto di messa a terra come unico per tutte le componenti elettriche, ma in realtà ciò non è vero. Infatti, occorre fare distinzione tra gli impianti a bassa tensione come quelli che normalmente alimentano le abitazioni e quelli ad alta tensione o di protezione dai fulmini Tale distinzione è fondamentale per la progettazione e la scelta dei diversi componenti che costituiscono l'impianto.

Restando nel campo degli impianti domestici, vediamo innanzitutto di chiarire semplicemente il concetto di messa a terra di un impianto. Ci riferiamo a quella parte dell'impianto elettrico che provvede a evitare che una persona possa rimanere folgorata a causa di un guasto dell'impianto. Principalmente, un impianto tipo è costituito da dispersori che hanno il compito di convogliare verso il terreno le correnti di guasto di un impianto elettrico. Tali dispersori sono rappresentati o da picchetti in acciaio zincato di varie altezze, o da corde in rame nude a contatto col terreno, unitamente ai ferri delle armature delle fondamenta. Oltre a tali elementi l'impianto deve comprendere un insieme di conduttori di protezione caratterizzati da un colore giallo verde e un dispositivo fondamentale denominato differenziale, meglio noto come salvavita. Per assicurare una efficace protezione, occorre che ogni parte dell'impianto descritto sia mantenuta in perfetta efficienza, attraverso controlli periodici e mirati a verificare l'effettivo grado di protezione assicurato.

Vediamo di seguito la normativa specifica che riguarda la verifica della corretta messa a terra degli impianti elettrici. Fondamentalmente essa ruota attorno al Decreto del Presidente della Repubblica N.462/01 che istituisce il:

Tale regolamento interessa tutte le aziende con almeno un lavoratore, specificando inoltre con nota 10723 del 25/02/2005, come lo stesso interessi anche i condomini, i quali sono a tutti gli effetti soggetti all'obbligo di effettuare le verifiche anche in assenza di lavoratori subordinati. Le relative verifiche sono ritenute valide solo se effettuate da ASL, ARPA o da professionisti e imprese installatrici abilitate, secondo le specifiche aree di abilitazione previste dal citato Decreto. Le suddette verifiche hanno una periodicità diversa in relazione alla pericolosità del luogo di lavoro in cui vengono effettuate: esse vanno dai 2 anni per gli ambienti ad alto rischio incendio definiti nel DPR 151 del 2011, ai 5 anni per le attività a minor rischio. È bene precisare che la certificazione decorre dal momento del suo rilascio ufficiale, indipendentemente da quando l'attività per la quale è stata richiesta abbia inizio.

Mi riferisco in particolare a quei casi relativi alle costruzioni edilizie, in cui l'impresa costruttrice ha ottenuto la certificazione al completamento dei lavori, ma ha poi venduto dopo un certo periodo le unità abitative, in questo caso la periodicità dei controlli decorre dalla data della certificazione iniziale e non dal momento in cui le unità sono state vendute e occupate.

È bene ricordare quali sono gli elementi che devono essere presenti nel verbale e nel rapporto di verifica redatto dal certificatore, rilasciati al termine delle operazioni in sito. La committenza deve quindi controllare per prima cosa gli estremi del decreto di abilitazione Ministeriale rilasciato a chi esegue la verifica; poi, gli atti devono contenere l'identificazione dell'impianto oggetto della verifica, il tipo di verifica se straordinaria o periodica corredata di data, gli estremi del verificatore, gli esiti dei risultati ottenuti in seguito alla verifica, raggruppati in appositi tabulati, l'annodi installazione dell'impianto, presenza o meno del progetto e relativa dichiarazione di conformità. Altresì va accertato il tempo impiegato per la verifica e in particolare i risultati ottenuti dagli strumenti di misura riportati in appositi tabulati; ciò al fine di controllare il numero di prove effettuato sull'impianto. Stante l'importanza dell'impianto di messa a terra per l'incolumità dell'utenza, le norme in materia puniscono anche severamente l'inosservanza delle disposizioni in termini di verifica dell'impianto. Infatti, in caso di ispezione, le autorità competenti possono infliggere sanzioni a carico del datore di lavoro disciplinate dal D.Lgs 81/2008, e in particolare dal D.Lgs 106/2009. Tali sanzioni possono comportare conseguenze amministrative o penali in rapporto alla gravità della situazione riscontrata. Generalmente la sanzione amministrativa si applica in caso di assenza dei verbali delle verifiche e prevede importi a carico dell'azienda inadempiente da 500 euro e 1800 euro. La sanzione di carattere penale, scatta in caso di mancata verifica degli impianti di messa a terra, della valutazione del rischio elettrico, o quando si riscontra l'assenza di protezioni dal rischio di contatto e sovratensione. Restando nell'ambito delle civili abitazioni, occorre sapere che la messa a terra di un appartamento è obbligatoria e l'impianto deve essere connesso alla messa a terra condominiale del palazzo. Pertanto, in un condominio tutti gli impianti e le parti metalliche degli stessi devono essere protette dal rischio elettrico da contatto. Di conseguenza, impianti elettrici, recinzioni metalliche, ascensore, tubazioni metalliche di impianti idraulici, termici ecc., devono essere collegati all'impianto di terra, che deve essere realizzato per l'intero complesso abitativo oltre che per la singola unità. Ricordo che il responsabile della sicurezza di un palazzo è l'amministratore condominiale, il quale risponde in caso di inosservanza delle norme in materia di prevenzione dal rischio elettrico.

In caso di nuova realizzazione di un impianto di messa a terra, le relative spese devono essere ripartite tra tutti i condomini in proporzione ai millesimi di proprietà. Dal 27 maggio 2019 è stato attivato uno sportello telematico dell'INAIL, denominato Civa, al quale si accede mediante il sito online www.inail.it Sul portale è possibile trasmettere all'Inail le prestazioni riguardanti collaudi, verifiche e altre attività di controllo per garantire la sicurezza di macchine, apparecchi e impianti utilizzati nei luoghi di lavoro. Nel caso di un condominio, ad esempio, le attività principali sono rappresentate da denuncia e verifiche di Impianti di messa a terra o di impianti per scariche atmosferiche. Qualora il condominio fosse sprovvisto di impianto di messa a terra, il singolo conòomino può procedere alla sua realizzazione senza richiedere alcuna autorizzazione condominiale. L'impianto realizzato, i cui componenti sono disposti all'interno delle parti comuni, può essere utilizzato anche dagli altri condòmini; in tal caso, il condòmino che lo ha realizzato può chiedere un contributo economico ai soggetti che lo utilizzano, sempre rispettando quanto previsto dal regolamento condominiale vigente.

Alla fine di questa breve dissertazione sul tema della protezione dal rischio elettrico, voglio richiamare l'attenzione di chi legge sull'importanza di mantenere in perfetta efficienza una delle parti fondamentali dell'impianto di messa a terra. Mi riferisco all'interruttore differenziale o salvavita che dir si voglia. Esso ha un ruolo fondamentale per la protezione dalle scariche elettriche da contatto. Il termine differenziale deriva dalla sua azione all'interno dell'impianto elettrico, che consiste nel confrontare continuamente la corrente in entrata con quella in uscita. Se la differenza tra le due quantità è pari a zero, non sussistono rischi, ma quando insorge un guasto sull'impianto a causa di un contatto con parti metalliche non protette, parte della corrente in uscita non rientrando nel differenziale, ne provoca l'intervento in pochi millisecondiinterrompendo l'erogazione di corrente per proteggere l'incauto utente. Ciò fa capire come sia importante, fra le tante verifiche da effettuare, quella relativa al buon funzionamento del differenziale, che deve intervenire tempestivamente al fine di scongiurare danni anche fatali.

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