Nuovo portiere titolare, risposta alle avversità e risultati: così Inzaghi si è ripreso l'Inter | Goal.com Italia

2022-10-16 05:22:48 By : Ms. Alina Xie

L'impresa di Barcellona ha riconsegnato l'Inter ai suoi tifosi: Inzaghi ha rinsaldato la sua posizione, i fantasmi dell'esonero sono lontani.

Cinque sconfitte tra campionato e Champions League sono un po' troppe, a questo punto della stagione, per una squadra come l'Inter: dopo un avvio passato a rischiare l'annegamento, i nerazzurri sembrano aver imparato a nuotare nel mare delle difficoltà insite su un cammino fattosi incredibilmente arduo fino a pochi giorni fa.

Ne sa qualcosa Simone Inzaghi, alla cui panchina era legato da un filo sottilissimo, che il doppio confronto col Barcellona in Champions League e la trasferta del 'Mapei Stadium' in Serie A hanno trasformato in una corda d'acciaio: in soli dieci giorni, il tecnico piacentino non solo si è guadagnato la conferma allontanando lo spettro dell'esonero, ma ha anche gettato nuove basi per l'immediato.

Poche scelte, ma mirate e vincenti: in primis quella del portiere titolare, con la rottura di un'alternanza che al tifo interista pareva ormai un'esagerazione bella e buona. L'ingresso in pianta stabile di Onana nell'undici di partenza pare aver prodotto un effetto positivo sulla retroguardia, ora alle prese con un unico 'interlocutore' tra i pali della porta.

Il camerunese è stato gettato 'nella mischia' ma ha risposto presente fin dal principio, dimostrando di sapersi adattare ad ogni situazione: ok, c'è ancora qualcosa da migliorare nelle uscite alte, ma la sensazione di sicurezza infusa al reparto difensivo è tangibile. L'esplosività tra i pali, il suo piatto forte, ha già conquistato il popolo nerazzurro.

Inzaghi è stato bravo anche a trarre il meglio dalle avversità che, in questo caso, rispondono al nome di 'infortuni': lo stop occorso a Brozovic è diventato un'occasione per Asllani e, soprattutto, per Calhanoglu, schierato in Europa nel ruolo di regista al posto del croato. L'ex Milan ha smentito tutti gli scetticismi in merito, trovando addirittura la via del goal a San Siro nel primo incrocio col Barcellona.

A proposito di infortuni: quello di Lukaku ha regalato maggiore spazio a Dzeko che, con tutta l'esperienza del mondo, si è caricato sulle sue possenti spalle quasi tutto il peso dell'attacco dell'Inter, complice pure il digiuno di Lautaro, durato un mese e mezzo e interrotto allo 'Spotify Camp Nou' con una rete che poi è l'emblema della sofferenza (doppio palo prima dell'esultanza).

Naturalmente la 'guarigione' non è ancora completa, ma la paziente Inter mostra segnali incoraggianti in tal senso: merito del dottor Inzaghi che ha raccolto i cocci dei k.o. di Udine e di Milano contro la Roma per rimetterli insieme e ricompattarli con la colla più potente che ci sia, ossia lo spirito di gruppo e la volontà, da parte di tutti, di remare verso un'unica direzione.

Raggiunta la vetta della 'cima Coppi', Inzaghi sembra aver imboccato la discesa verso un futuro più tranquillo: a sorridergli è il calendario, con le sfide contro Salernitana, Fiorentina e Sampdoria che potranno davvero ridisegnare il volto della stagione nerazzurra. In mezzo, il match point europeo con il Viktoria Plzen: i tre punti regalerebbero il pass per gli ottavi di Champions e certificherebbero il ritorno (seppur provvisorio) alla normalità della pazza Inter.